Greentech in Arabia Saudita: la transizione verde del gigante energetico
di Redazione
21/07/2025
Da diversi anni a questa parte, l’Arabia Saudita ha intrapreso un cammino di trasformazione senza precedenti nella propria storia. La nazione guidata dal principe ereditario Mohammed bin Salman ha deciso di diversificare la propria economia, storicamente basata sull’estrazione e commercio del petrolio, puntando fortemente sul settore delle energie rinnovabili e della sostenibilità.
Tramite l’ambizioso programma “Vision 2030”, che procede a ritmi spediti, ha dato vita a una strategia per lo sviluppo del greentech, diventando un autentico punto di riferimento tra i paesi emergenti per quanto concerne la sostenibilità ambientale.
La svolta green tramite il “Vision 2030”
Tra gli obiettivi dichiarati dal governo saudita, uno, più d’altri, conferma la ferrea volontà di abbracciare una politica energetica decisamente più “green”: produrre il 50% dell’energia elettrica nazionale da fonti rinnovabili entro il 2030, accelerando significativamente il processo di decarbonizzazione del paese.
Il ministero dell’energia saudita, avvalendosi del prezioso supporto del fondo PIF e della Saudi Electricity Company, ha dato alla luce decine di progetti solari ed eolici distribuiti su tutto il territorio nazionale. Secondo dati ufficiali, solo nel 2022 sono stati aggiudicati oltre 3.3 GW di nuova capacità da energie rinnovabili, e si prevede che entro il 2030 la capacità totale possa superare i 58,7 GW, di cui 40 GW da fotovoltaico e 16 GW da eolico.
I più importanti progetti greentech in Arabia Saudita
Il più impotente progetto greentech prende il nome di NEOM, una megalopoli futuristica da 500 miliardi di dollari completamente alimentata da energie rinnovabili. Situata nel Nord-Ovest del paese, NEOM accoglierà The Line, una città che - nelle intenzioni del governo saudita - sarà priva di automobili e alimentata al 100% da energia pulita.
Il desiderio di una nazione più verde è ben manifestato dall’avvio di numerosi impianti solari ed eolici di grande portata. Tra i più significativi figura il Sakaka PV Plant, un mega impianto solare realizzato nella regione di Al-Jouf, ma non è certo l’unico. Basti pensare, ad esempio, al Dumat Al Jandal Wind Farm, primo parco eolico su larga scala in Arabia Saudita, o al Sudair Solar Project, un altro grande impianto solare del paese con una capacità prevista di 1,5 GW.
Tecnologia e innovazione al servizio della sostenibilità
I considerevoli investimenti finalizzati allo sviluppo degli impianti energetici confermano la ferrea volontà dell’Arabia Saudita d’investire in tecnologie emergenti nel settore greentech: dall’intelligenza artificiale applicata alla gestione energetica alla desalinizzazione a zero emissioni, fino allo stoccaggio dell’energia con batterie di nuova generazione, l’impegno del governo saudita è tra i più importanti e concreti su scala globale.
Un esempio concreto di quanto descritto, è rappresentato dal lancio di una joint venture da oltre 5 miliardi di dollari tra ACWA Power, Air Products e NEOM per la costruzione di un impianto destinato alla produzione di idrogeno verde su scala industriale, uno dei più grandi al mondo. L’obiettivo è quello di esportare ammoniaca verde in tutto il mondo, rafforzando ulteriormente il ruolo dell’Arabia Saudita come hub globale per le energie sostenibili.
Un’economia più “green” che amplia le opportunità di business
Gli ambiziosi progetti greentech sauditi rendono il Regno una meta estremamente appetibile anche per gli operatori internazionali. Il governo saudita è molto attivo nell’agevolare la nascita di partnership pubblico-privato e joint-venture con aziende straniere, offrendo agevolazioni fiscali, semplificazioni normative e accesso a zone economiche speciali.
Non stupisce in alcun modo, di conseguenza, che aumenti costantemente il numero di coloro che decidono di investire in Arabia Saudita, attratti non solo dal potenziale economico, ma anche dalla stabilità politica e, soprattutto, dalla visione a lungo termine del paese.
Settori come l’efficienza energetica, la mobilità elettrica, il riciclo e la gestione sostenibile delle risorse naturali stanno vivendo un’espansione significativa, con ampio margine per attrarre nuovi investitori internazionali.
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